DIGITALIZZAZIONE E LAVORO: Terzo episodio.
Con il terzo appuntamento della rubrica “Digitalizzazione e Lavoro” affrontiamo il delicato tema dei social network, i quali possono costituire materia di controllo da parte del datore di lavoro.
Trattandosi, infatti, di profili che generalmente sono pubblici e visibili a tutti, non sono rare le occasioni in cui il datore di lavoro operi dei controlli sulle pagine personali dei lavoratori, sia in una fase preassuntiva sia nel corso del medesimo rapporto di lavoro.
In tale contesto, però, è necessario distinguere tra le conversazioni che il lavoratore intrattiene attraverso i programmi di messaggistica istantanea (che, essendo privati, sono coperti da riservatezza) e le attività visibili da altri utenti che, invece, non sono coperte da alcun velo di riservatezza.
Un utilizzo improprio dei social network in alcuni casi può comportare anche delle ripercussioni disciplinari di rilevante valore, come il licenziamento.
Nelle slide di oggi quindi approfondiamo tale tematica, analizzando anche il caso del datore di lavoro che si finge un’altra persona per chattare con il lavoratore.
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