Settimana lavorativa di 4 giorni: la proposta di Intesa San Paolo

Dopo gli esiti positivi delle sperimentazioni in Belgio e in Islanda sulla settimana lavorativa corta, anche il Regno Unito nel giugno scorso ha testato su 70 aziende e 3000 dipendenti questa modalità di organizzazione del lavoro. Al termine del periodo di prova l’86 % delle aziende si è detta favorevole a proseguire con la settimana corta, non avendo riscontrato alcun calo di produttività ed in alcuni casi è stato addirittura riportato un miglioramento dei risultati.

Il primo caso in Italia: Intesa San Paolo

In accordo con la contrattazione collettiva applicabile, l’azienda propone di ridurre l’orario lavorativo settimanale da 37,5 a 36 ore riducendo il numero di giornate lavorative da 5 a 4. L’orario lavorativo giornaliero passerà dalle 7,5 ore attuale a 9 ore.

Il dipendente lavorerà per quattro giorni a settimana e non riposerà obbligatoriamente il lunedì o il venerdì. Infatti, il lavoratore potrà scegliere quando prendere il giorno di riposo aggiuntivo. Intesa San Paolo ha precisato che tale misura non sarà applicata al personale impiegato nelle filiali.

Oltre alla settimana corta, in Europa e nel mondo, sono diversi i Paesi che hanno già adottato la riduzione dell’orario lavorativo. La settimana di 35 ore lavorative è stata adottata da Francia, Germania, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Svizzera.

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