Ambiente di lavoro stressogeno: Soft Skill o danno alla salute?

Il post di questa settimana riguarda una tematica molto attuale che attiene alla capacità di lavorare sotto stress.

Quella che per molti viene considerata una c.d. Soft Skill, addirittura a volte espressamente richiesta da aziende e datori di lavoro, a ben vedere può tramutarsi in una vera e propria voce di danno risarcibile dal datore di lavoro.

La Corte di Cassazione, infatti, con la Sentenza n. 34976 dello scorso 22 novembre 2022 ha esplicitamente affermato che il fattore organizzativo aziendale, proprio del datore di lavoro, ricade all’interno del perimetro di operatività del dovere di tutela della salute psico fisica dei lavoratori ex art. 2087 c.c.

Di conseguenza, un datore di lavoro che, anche colpevolmente, organizza la propria azienda in maniera inefficiente, creando quindi un ambiente di lavoro insalubre, può essere chiamato a risarcire il danno alla salute cagionato ai propri lavoratori dipendenti.

Ovviamente, la responsabilità del datore è da escludere nei casi in cui i pregiudizi, anche di natura psico-fisica, derivino dalle qualità intrinsecamente ed inevitabilmente usuranti dell’ordinaria prestazione lavorativa.
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